venerdì 16 novembre 2012

Il mio cervello NON è in avaria e funziona!

Ne consegue che provo fastidio verso quasi tutto il materiale organico e non che mi circonda.
Diamine!

sabato 10 novembre 2012

Dei "deliri" e delle pene di una studentaria universitessa stressata

Piccola premessa:
questo intervento nasce dalla frustrazione derivata da una serie di corsi inutili, dalla presenza di docenti incompetenti e  dalla convivenza - forzata- con "studenti" che sono messi li a scaldare la sedia per avere il voto e il pezzo di carta (gente che reputo uno spreco di epitelio) e con il cui cervello non ci si riempie un portauovo. Tenetelo bene a mente!!!

Ammetto di essermi iscritta all'Università nel lontano 2007, quando ero una giuovine, spensierata ed ingenua fanciulla neodiplomata, ANCHE con l'intento di poter trovare in futuro un miglior posto di lavoro ma il primo dei miei scopi, era quello di poter studiare e di poter ricevere un'istruzione di tipo diverso, di livello più alto e che potesse fornire un numero ed una qualità maggiore di competenze e di conoscenze dell'istruzione obbligatoria,confidando nel diverso e migliore metodo di insegnamento e nell'indirizzamento volto alla ricerca che quest'istituzione ha come basamento (quanti paroloni! Si vede che ci sono rimasta male, eh?)
Ebbene, dopo essermi accorta di aver costruito castelli in aria sulle università, dopo essermi scontrata (leggasi scannata) duramente con i docenti che erano convinti di detenere il potere e lo strapotere di fare i propri comodi -ed in effetti è così, diamine- o di bocciarmi o di affibiarmi un voto molto inferiore a quello meritato, non rimpiango assolutamente la mia scelta e tuttora continuo a studiare. Per l'amore di farlo. E come l'ho fatto io, lo hanno fatto anche molti altri, spero.
Quando la gentaglia che popola il cortile dell'ateneo  parla tra una sigaretta e l'altra di scendere a compromessi, della paura di andare fuori corso e della "dittatura degli esami" non so mai cosa pensare ( a parte tirar fuori un kalashnikov da non so dove e sterminarli tutti): mi sembra una lunga serie di luoghi comuni, detti da chi di studiare si è stancato. Perchè fuori corso ci si va se non si fa niente tutto il giorno, se non si è disposti a fare dei sacrifici (per esempio facendo coincidere lavoro e studio), se la facoltà alla quale ci si è iscritti non è quella adatta, o se si hanno problemi (ma in quel caso non è mica una colpa andare fuori corso!). E poi perchè "dittatura degli esami"? Se non erro, un esame è semplicemente una prova per valutare -si presume da qualcuno che sia in grado di farlo - e per dimostrare di aver acquisito le conoscenze e le competenze previste dal corso. Se ci si presenta è perchè si è preparati (e ovviamente non intendo includere nel discorso quegli studenti che si presentano con la classica frase "mah, io lo tento e vediamo come va", perchè con questo atteggiamento all'80% delle probabilità si viene rimandati con cognizione di causa) e se si viene rimandati ingiustamente o si viene promossi con un voto troppo basso rispetto a quanto meritato bisogna mettersi a discutere col docente fino allo sfinimento e farsi valere, visto che le tasse che lo studente paga non sono proprio poche. In definitiva, fattori che dipendono unicamente dallo studente. Quindi se la gentaglia ha tutte queste "ansie", credo si tratti di immaturità e di mancanza di passione verso la materia oggetto dei propri studi. E' ovvio che se una cosa piace la si fa meglio e la facoltà la si sceglie da soli.

Senza contare tutte quegli esami a cui ho assistito dove i voti venivano dati a chi "sorrideva" di più. Diamine, non mi meraviglio dell'intasamento da incompetenti in corso! Se ti danno un 28 a inglese e poi non sai metterne 2 parole in fila c'è poco di cui vantarsi!
E' vero, è possibile e fattibile studiare per conto proprio e non pagare fior fiori di soldi in tasse, ma siamo tutti in grado di farlo? 



*bhuahuahuahuahuhauhauahuahuhauhauhaua
La scelta di un volume piuttosto che un altro e l'affidabilità di ciò che questi affermano deve essere attentamente valutata e non tutti sono in grado di farlo da soli, nonostante mi sia capitato spesso di procurarmi dei libri insoddisfacenti poichè previsti per la bibliografia dell'esame o perchè scritti dal professore. Per quel che riguarda il web, ovviamente ritengo internet una fonte inesauribile di risorse e risposte - sarebbe da sciocchi affermare il contrario- , è bellissimo il fatto che sia libera e alla portata di tutti e me ne avvalgo spessissimo, ma bisogna guardare anche l'altro lato della medaglia: CHIUNQUE può affermare ciò che vuole (per divagare un attimino, molti dei commenti ai suoi video, che toccano tematiche serie, sono assolutamente inutili, proprio perchè TUTTI, anche chi non ne ha le capacità, si sentono in diritto - avendo una connessione a internet - di poter dire la propria) e sono molti gli sprovveduti che prendono per oro colato affermazioni che sono in realtà ridicole e figuriamoci quanti saranno quelli che si prendono la briga di confrontare le bibliografie di riferimento (se vengono citate) o di controllare chi sia l'autore del testo. Un docente universitario rimane comunque "una guida" che ne sa sicuramente di più di un diplomato fresco di liceo. Che il docente sia bravo e preparato è un discorso a parte.
Ecco! Dove sono finiti i docenti bravi e preparati in grado di insegnarti qualcosa, che non stanno li a scaldare la cattedra con programmi insulsi, non all'altezza delle tasse che uno studente paga, che reiterano all'infinito, per anni e anni, la stessa insipida minestra che nulla ha a che vedere con il corso di laurea? DOVE SONO??? DOVE SIETE FINITI??? Dove sono i docenti che hanno a cuore la propria professione e si preoccupano del futuro degli studenti? Aspetta... Esistono ancora???

Infine, sperando di non scadere nel banale, mi sento in dovere di affermare  che quello che manca non è il numero di laureati ma la facilità con la quale la laurea si concede, e di imbecilli laureati ne conosco a bizzeffe. Tanti. TROPPI!
Ecco, quello che manca al sistema universitario italiano è la motivazione e l'amore per lo studio e per la conoscenza: chiunque può laurearsi ma quanti sono quelli che ci mettono passione e devozione in ciò che fanno? Quanti sono quelli che imparano a memoria un argomento, un libro, persino la tesi di laurea? Purtroppo, con l'allargamento del numero delle persone a cui è possibile l'accesso alle università, si è inevitabilmente andati incontro alla mediocrità di queste, poichè il fine ultimo non è più la conoscenza ma l'ACQUISTO della pergamena di laurea. E' questa mercificazione della conoscenza, a parer mio, uno dei più grandi peccati che si possa commettere, a favore dell'Idiocrazia.
Anche per stasera, mi sono dilungata abbastanza.
Adieu!